MARIA LAI – Il mito e la tradizione
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Note Biografiche
Maria Lai nasce ad Ulassai nel 1919. Durante l’infanzia a
causa della sua salute è costretta a trasferirsi a Gairo ospitata dagli zii,
imprenditori agricoli e senza figli. Frequenta le scuole secondarie a Cagliari
dove incontra Salvatore Cambosu, maestro d’italiano, per primo intuisce la
sensibilità artistica di Maria Lai.
Nel 1939 si iscrive al liceo Artistico di Roma sotto la
guida dei maestri di scultura Angelo Prini e Marino Mazzacurati. Finito il liceo
si trasferisce prima a Verona e poi a Venezia in cui inizierà a seguire un corso
di scultura all’Accademia delle Belle Arti tenuto dall’Artista Arturo Martini e
da Alberto Viani.
Nel 1945 fa ritorno in Sardegna restandoci fino al 1954,
riprende i contatti con il maestro d’infanzia Salvatore Cambosu e insegna
disegno presso le scuole elementari della sua città e di alcuni paesi. Nel 1954
ritorna a Roma e nel 1957 terrò la sua prima personale presso la Galleria L’Obelisco
di Roma, mostra che raccoglieva i disegni realizzati da Maria Lai dal 1941 al 1954.
Nonostante il successo della mostra decide di ritirarsi per
circa 10 anni dal mondo dell’Arte, una vera e propria crisi poetica, un
silenzio artistico che durerà per 10 anni.
Durante gli anni ’60 intrattiene uno stretto rapporto di
amicizia con lo scrittore Giuseppe Dessì, riscoprendo l’importanza del mito ed
il privilegio delle sue origini Sarde. Proprio in questi anni di stacco dal mondo
dell’Arte Maria Lai segue con attenzione le correnti artistiche emergenti, l’Arte
Povera e l’Arte Informale, grazie agli insegnamenti e le lezioni di Martini,
inizialmente ritenute poco utili, riscopre l’importanza del mito, delle
tradizioni e delle leggende legate alla terra Sarda.
Tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70 Maria Lai sviluppa una serie di figure simbolo della sua poetica, il telaio, il pane, il filo ed una serie di oggetti del passato legati alla tradizione Sarda. Nel 1971 la prima esposizione dei Telai presso la Galleria Schneider di Roma, nel 1976 l’amicizia con la direttrice della galleria Arte Duchamp di Cagliari, Angela Grilletti Migliavacca, nel 1977 l’incontro con Mirella Bentivoglio che le permetterà di partecipare alla Biennale di Venezia.
Gli anni ’80 sono caratterizzati dai cicli delle Geografie e dei Libri Cuciti, dall’amicizia con Bruno Munari a Roma e Costantino Nivola a New York. Durante gli anni ’90 i vari cicli artistici di Maria Lai si mischiano e si assemblano ottenendo ottimi risultati a livello internazionale. Negli ultimi anni della sua vita Maria Lai ha lavorato nella casa di Cardedu inaugurando nel 2006 il Museo di Arte Contemporanea Stazione Arte con una raccolta di più di 140 opere, con esposizioni a New York e nelle principali sale espositive Italiane ed Europee è una delle principali Artiste Sarde.
Maria Lai muore nel 2013 nella sua terra natia.
<<L’artista di Ulassai è stata, a dispetto delle apparenze, quello che i francesi chiamano “peintre-philosophe”. Appartiene a quella categoria di artisti in cui la ricerca visiva coincide con l’espressione di un denso nucleo di pensiero. Certo, il suo è un pensiero affabile, che si fa capire anche da un bambino, come accade con le fiabe. Non è mai un teorema da dimostrare, ma è un pensiero in divenire, aperto al mistero ea quanto di quel mistero si rivela in corso d’opera. Tuttavia è un pensiero profondo, a ben vedere, organico, che si concentrerà principalmente su due concetti, anzi su due esperienze: la relazione e l’arte. Dove l’una non è che l’aspetto dell’altra, perché, come diceva lei stessa “Questo dovrebbe fare l’arte: farci sentire più uniti, senza questo non siamo essere umani”.>>
Elena Pontiggia – Maria Lai. Arte e relazione. 2017.
INFORMAZIONI UTILI
Archivio Maria Lai
Dal 2016 è nato l’Archivio Maria Lai con sede al Museo Diocesano di Lanusei, l’Archivio si occupa della catalogazione delle opere, degli scritti e di tutto ciò che storicamente riguarda l’artista.
Archivio Storico Maria Lai
Via Roma 106
08045 Lanusei (NU)
archiviomarialai@gmail.com
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