Giorgio Griffa
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Biografia
Giorgio Griffa nasce a Torino nel 1936. E’ uno dei principali esponenti di quella tendenza, nata sul finire degli anni Sessanta, chiamata Pittura Analitica o Pittura Pittura, che in Italia e in Europa si affermò con artisti di notevole spessore come Zappettini, Morales, Charlton, Green, Leverete.
Le pitture di Giorgio Griffa appaiono, potremmo dire, in condizioni di “invisibilità”: era l’epoca in cui non si vedevano più quadri astratti e la comunicazione da e con la pittura era interrotta dall’intervento di altri linguaggi che, pur essendo pittorici, non guardavano alla pittura (è il caso della Pop Art, Neo-dada, Op-art), oppure del predominio di altre forme d’arte (assemblage, strutture primarie, happening, etc.).
Allievo di Filippo Scroppo, dal 1960 al 1963, Griffa intraprende una personale ricerca sul valore della pittura e sul significato dell’atto del dipingere, utilizzando tele non preparate, sospese al muro senza telaio, che diventano così luogo e campo di azione di una pratica del dipingere minimale e concettuale. Linee di colore tracciate da sinistra verso destra, come righe di una scrittura primordiale o articolati, ma primari elementi decorativi e guizzanti arabeschi, sono alcuni dei suoi tipici interventi. Sin dai suoi esordi si riscontra la volontà di spostare l’attenzione dal risultato finale al procedimento, con una rivalutazione globale della fase preliminare delle scelte – dimensioni della tela, colori; pennelli – vissuta come momento fondante di un lavoro i cui esiti visibili sono solo le tracce di un complesso iter operativo.
“Io non rappresento nulla, io dipingo”, è il titolo di una sua importante mostra personale del 1972; titolo che coglie e sintetizza la natura dell’approccio di Griffa all’arte del dipingere, caratterizzato da un’elegante ricerca di linearità, un racconto indeterminato in cui il pittore mira alla memoria interna della pittura, al sedimento di significati che si celano nei segni.
Principali esposizioni
Oltre la partecipazione a numerose rassegne nazionali e internazionali dedicate alla pittura, tra le sue più importanti esposizioni ricordiamo: la sala personale alla Biennale di Venezia nel 1980; la partecipazione alla mostra Astratta, nel 1988, allestita a Palazzo Forti, a Verona. Nel 1991 nella Pinacoteca Comunale di Ravenna è allestita una sua ampia retrospettiva. Nel novembre 2001 e nel gennaio 2002 la GAM di Torino gli dedica due importanti mostre presentando nella prima opere dal 1968 al 1973 e nella seconda una serie di opere appartenenti al ciclo rosa e violetto.
Nel luglio 2005 l’Institute Mathildenhöe di Darmstadt organizza una mostra a lui dedicata. Fra le collettive si ricordano: nel 2007 presso il museo della Permanente a Milano; nel 2008 presso la casa del Mantegna a Mantova, al Time&Place di Torino e MIlano, presso il Moderna Museet di Stoccolma e presso la Neue Galerie am Landesmuseum di Graz; nel 2009 presso la Peggy Guggenheim Collection a Venezia e nel 2015 presso la casa Cavazzini di Udine. Nel 2015 Esonerare il mondo / to relieve the world , alla ABC-ARTE di Genova, con il patrocinio del Comune di Genova ed inserita negli eventi di rilevanza pubblica.