Gianfranco Baruchello
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Biografia
Gianfranco Baruchello nasce a Livorno inel 1924.
Al 1959 risalgono gli inizi della sua ricerca. I quadri Altre Tracce (tele bianche attraversate da un groviglio di linee nere) e una serie di oggetti realizzati con materiali trovati (tra i quali i Cimiteri d’opinione).
Dipinge dal 1962 grandi tele, in cui mette a punto un primo vocabolario di immagini (Entità ostile, energia errore, quando percettivo, etc.): superfici bianche, solcate da poche tracce o forme vaghe, da linee tracciate a tampone con il colore minio. Nel 1962 espone per la prima volta a New York nella collettiva The new realists. Nel 1963 espone a Roma alla galleria La Tartaruga (personale), e nel 1964 alla galleria Cordier & Ekstrom di New York. Realizza in questi anni i primi plexiglass, quadri costituiti da vari strati di plexiglass sovrapposti a fondi di cartone o metallici. Al 1964 risale anche l’inizio del lavoro per il primo film di Baruchello, La verifica incerta in collaborazione con A. Grifi. Nel 1963 inizia la collaborazione con la galleria Schwarz di Milano. Al 1964 risale il primo film, La verifica incerta.
Tra il 1965 e il 1968 iniziano anche altre operazioni come la pubblicazione di libri (Mi viene in mente, Schwarz, 1966; La Quindicesima riga, Lerici, 1967; Avventure nell’armadio di plexiglass, Feltrinelli, 1968) e oggetti (“”happening mentali””) come il Multipurpose Object (1966).
Al 1968 risale la costituzione della società Artiflex (“”Artiflex mercifica tutto”” era lo slogan della società.) Ai primi anni ’70 risalgono gli esperimenti con l’immagine elettronica. Inizia anche a realizzare oggetti-assemblaggi in forma di scatole-vetrina in cui sono accostati elementi differenti. Dal 1975 va a vivere in campagna e inizia l’operazione Agricola Cornelia S p A., una società regolarmente costituita “”con lo scopo sociale di coltivare la terra””. La società si proponeva la rivisitazione dei miti, culture e tradizioni agricole e della zootecnia sotto l’aspetto dell’activity artistica. Dall’inizio degli anni ’70 lavora sul concetto della perdita di qualità (uso della fotocopia e della fotocopia della fotocopia).
Al 1977 risale una serie di quadri sul tema di “”l’altra casa””. E’ una considerazione dello spazio interno, dello spazio “”femminile degli interni””. Esce nel 1978 il libro “”Sentito vivere””, nel 1979 le edizioni Galilèe di Parigi pubblicano L’altra casa (con prefazione di J.F. Lyotard).
Partecipa alla VI Documenta di Kassel. Esce successivamente il libri “”A Partire dal dolce”” (1980, libro di immagini e testi, in copia unica, e nastro-video di 22 ore circa di interviste a filosofi, critici, poeti), al 1981 risale la mostra Agricola Cornelia (materiali, testi. fotografie) relativa agli anni dell’operazione 1973-81, esce poi “”La scomparsa di Amanda Silvers”” (1982) e seguono antologiche a Livorno e a Mantova nel 1982. Nel 1984 esce il libro Bellissimo il giardino che segna un punto d’arrivo della riflessione di Baruchello intorno al tema del giardino, operazione (la realizzazione concreta di uno spazio giardino) che impegna tuttora Baruchello. Pubblica ancora “”How to imagine”” (1983), “”Why Duchamp”” (1985), “”Esercizi di media difficoltà”” e “”Uomini di pane””(1986), “”Milletitoli”” (1987).
Nel 1989 partecipa alla mostra Artisti Italiani contro l’Apartheid e progetta il Luogo del mutamento per la Biennale di Venezia. Pubblica ancora “”Se tanto mi dà tanto”” (1990).
Nel 1990 partecipa alla collettiva Chiasmus alla Galleria Bornholt a Londra con Pistoletto, Paolini e Catalano. Partecipa alla Biennale di Venezia e nel 1991 alla Quadriennale romana. Nel 1992 grande antologica ad Aosta intitolata l’Altopiano dell’incerto. Inizia il lavoro di recupero dello spazio-bosco tra Veio e Sacrofano poi presentato nel corso della mostra Le long de la route etrusque a Parigi, alla Galleria Krief nel 1996. Nello stesso anno realizza numerosi video e comincia a riflettere sul sistema numerico-digitale dell’immagine video rispetto alla pittura. Scrive “”Quaranta sere in TV”” (1996).
Nel 1997 inaugura il nuovo studio-atelier presso Viterbo, con una mostra incentrata sul tema dello studio, del giardino e del bosco. Nel 1998 viene istituita la Fondazione Baruchello, con sede nella casa-studio archivio di Baruchello (Via di S. Cornelia) che si propone un’ampia attività sulla ricerca artistica contemporanea.