Dadamaino
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Biografia
Dadamaino, al secolo Edoarda Emilia Maino è stata un’artista italiana che ha contribuito attivamente ai movimenti dell’avanguardia artistica milanese degli anni cinquanta con le sue ricerche geometrico-percettive.
Verso la fine degli anni ’50 si affianca ai giovani artisti che seguono Lucio Fontana: Piero Manzoni, Gianni Colombo, Enrico Castellani ed Agostino Bonalumi. Rappresentano l’avanguardia artistica del dopoguerra a Milano, ed eleggono il Bar Giamaica come loro luogo di ritrovo. Dadamaino aderisce subito al progetto di Azimuth, fondato da Manzoni e al movimento Zero di Heinz Mack, Otto Piene e Gunter Uecker. Con Getulio Alviani, Bruno Munari ed Enzo Mari è tra i fondatori di Nuova tendenza, con cui partecipa a numerose rassegne internazionali. Le sue ricerche si sviluppano nella composizione di un alfabeto visivo di sedici segni, che chiamerà alfabeto della mente.
Femminista e militante nei movimenti di contestazione emersi nel 1968, insieme a Luciano Fabro, Jole De Sanna e Hidetoshi Nagasawa sostiene il progetto della Casa degli artisti di Milano, partecipando alle sue manifestazioni per l’arte. Viene invitata due volte a mostrare le proprie ricerche con due sale personali alla Biennale di Venezia dove espone nel 1980 I fatti della vita e nel 1990 Il movimento delle cose.